<<Gennaro, mi sa che dovrò cambiare le finestre. Si sentono certi spifferi d‘aria in camera la notte>>,
<<Anche da me Amilcare, sento un freddo; però capita solo appena vado a dormire, chissà perché?>>.
Nessuno riusciva a capire cosa stesse succedendo.
Il
venticello dispettoso si divertì per parecchie notti.
Non
mischiava i sogni per cattiveria ma solo per capriccio. Voleva attirare
l’attenzione. Gli mancava tanto la sua mamma. L’aveva smarrita strada facendo,
perché si era lasciato distrarre da uno stormo di rondini, che cercava un
passaggio per migrare al sud. Lui si era offerto volontario per accompagnarle ma gli uccelli avevano gentilmente declinato, perché era troppo piccolo e poi loro stavano andando in un’altra direzione rispetto alla sua.
Il tempo di una chiacchierata e si era perso. Aveva vagato per un po’, sperando di raggiungerla, ma così non fu. Giunse in questo paesino e arrabbiato iniziò a fare dispetti a tutti.
...
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