<<Che sogno ho fatto! Ero preoccupato per il compito in classe di Riccardo, poi è apparso suo papà che mi diceva “mi raccomando figliolo, studia!”. Come mai non ho sognato il mio compito, invece del suo? E perché credevo che il papà di Riccardo fosse il mio?>>.
Andò in cucina e si versò un bicchiere d’acqua per schiarirsi le idee.
<<Adesso che ci penso, ieri ho sognato la vicina di casa che discuteva a gran voce con un uomo che non conosco, poi ha sbattuto la porta di una stanza che sembrava un ufficio. Possibile che ultimamente i sogni che faccio non riguardino mai me? >>.
Bevve un altro sorso, poi il sonno lo sopraffece e tornò a dormire.
Arrivò il mattino. Il bambino si alzò, ancora turbato dai pensieri della notte appena trascorsa.
Giunto a scuola volle indagare.
<<Ciao Sara!>>,
<<Ciao Marco!>>,
<<Posso chiederti cos’hai sognato stanotte?>>,
...
Nessun commento:
Posta un commento